COSA FARE SE È ARRIVATO L’AVVISO DI ISCRIZIONE D’UFFICIO ALLA GESTIONE SEPARATA INPS (CON PAGAMENTO PREVIDENZA E SANZIONI)
Premessa.
I consigli di seguito espressi sono frutto di un’analisi libera delle situazione in atto, in base a tante esperienze, e non vogliono essere impegnativi ma liberi nelle loro affermazioni, non vincolando in alcun modo le scelte personali che ogni collega oggetto degli avvisi può intraprendere.
Le origini
I dirigenti inps hanno interpretato (a loro volta) nei nostri confronti una norma di legge di interpretazione autentica con la Circolare numero 99 del 22-07-2011:
…….Tali soggetti (ingegneri e architetti liberi professionisti e dipendenti, ndr) continueranno ad essere destinatari dell’obbligo contributivo alla Gestione separata Inps, in considerazione del fatto che i redditi percepiti non risultano assoggettati ad altro titolo a contribuzione previdenziale obbligatoria.
Infatti il principio contenuto nell’art. 2, co. 26 della l. 335/95, che aveva previsto, tra l’altro, l’obbligo contributivo alla gestione separata da parte dei “soggetti che esercitano per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo, di cui al comma 1 dell’articolo 49 del testo unico delle imposte sui redditi”, deve essere letto in coordinato disposto con il precedente art.2, co. 25, che prevede testualmente “la tutela previdenziale in favore dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione, senza vincolo di subordinazione, il cui esercizio è subordinato all’iscrizione ad appositi albi o elenchi”.
In tale senso il D.M. 281/96, recante modalità e termini per il versamento contributivo alla gestione
separata, all’art. 6 ha esplicitato che “Non sono soggetti alla contribuzione di cui al presente decreto i redditi già assoggettati ad altro titolo a contribuzione previdenziale obbligatoria ”, chiarendo che i liberi professionisti sono tenuti al pagamento del contributo alla gestione separata relativamente ai redditi professionali non assoggettati a contribuzione previdenziale obbligatoria presso la cassa di categoria.
Si rammenta che l’eventuale pagamento del solo contributo integrativo o di solidarietà, ossia un
contributo non correlato all’erogazione di un trattamento pensionistico, non comporta esclusione dal
versamento alla gestione separata (cfr. circolare n. 124/96) (interpretazione dirigenti inps).
Successivamente, in seguito a molti ricorsi amministrativi (inviati esclusivamente con pec o accreditamento sede inps di competenza, entro 90 giorni dall’avviso) l’inps, con messaggio interno di seguito riportato, ha iniziato ad avere qualche dubbio sulle disposizioni interpretate:
Estratto Messaggio inps 22 giugno 2012, n. 10550
…..omissis
In seguito ad altre richieste di chiarimento ed all’attività istruttoria dei ricorsi in fase di contenzioso
amministrativo, s’invitano le Sedi a porre particolare attenzione e ad effettuare un’ attenta analisi nel caso di istanze presentate da liberi professionisti che:
– esercitano l’attività propria della Cassa e, in presenza di altra cassa previdenziale obbligatoria e come disciplinato dal relativo regolamento, assolvono l’obbligo contributivo integrativo o di solidarietà e non sono tenuti al pagamento di quello soggettivo;
omissis…….
La situazione attuale
Ora ci risulta che i colleghi che hanno inviato il ricorso amministrativo non hanno ricevuto ulteriori richieste per gli anni successivi 2006 e 2007 dato che i primi invii del 2011 erano relativi all’anno 2005.
Recentemente con messaggio numero 9740 del 14-06-2013 l’inps ha completato l’invio di tutti gli avvisi nell’intero territorio nazionale dato che alcune sedi provinciali non avevano mai eseguito alcun accertamento.
Molti colleghi che si sono recati nelle sedi provinciali inps hanno avuto il consiglio di pagare la gestione separata solo per gli ultimi anni in cui non sono previste sanzioni e così hanno fatto per tutelarsi da eventuali richieste di sanzioni. Altri non hanno fatto nulla e non sono (a quanto ci risulta) ancora stati oggetto di invii di cartelle esattoriali. E’ da dire che l’inps può, per almeno 10 anni, chiedere il pagamento ingiuntivo delle somme contestate.
Per questi pagamenti, avvenuti in ogni caso in modo forzoso, può essere richiesta restituzione tramite ricorso giudiziario. Anche i colleghi che non hanno mai pagato nulla possono fare ricorso, come pure tutti quelli che da sempre pagano la gestione separata.
La gestione separata inps è un istituto previdenziale particolare, l’unico in forte attivo, assolutamente da riformare in quanto non riconosce indennità di quiescenza a meno di versare minimo 5 anni, altrimenti il versato va in solidarietà. In ogni caso chi ha già una pensione come dipendente pubblico si vede assegnare (dalla gestione separata) importi molto modesti, sicuramente non in rapporto al versato.
Le sentenze
Alcuni colleghi hanno subito contestato per via giudiziaria quanto richiesto dall’inps. In particolare un gruppo di colleghi siciliani e un collega di Rieti. Le sentenze pronunciate dal Giudice del Tribunale di Nicosia in data 16 aprile 2013 e quella dal Giudice del Tribunale di Rieti del 20 aprile 2013 sono analoghe e condannano l’inps alla cancellazione dei colleghi dalla gestione separata in quanto noi paghiamo il 4% ad inarcassa. Pertanto l’interpretazione dei dirigenti inps è errata e quindi anche chi ha pagato può chiedere la cancellazione e la restituzione del maltolto. E’ in ogni caso da tener presente che l’inps farà sicuramente ricorso fino alla Cassazione e la certezza assoluta di vincere non c’è anche se le premesse sono assolutamente tutte a nostro favore.
Qui trovate un facsimile di ricorso amministrativo sviluppato nel 2011 e poi aggiornato nel 2012 dai legali dell’ordine ingegneri de l’Aquila. Entro fine luglio prossimo metteremo a disposizione, solo per gli iscritti, un facsimile aggiornato dai nostri legali.
E’ poi nostra intenzione organizzare con i nostri avvocati in tutte le province, per i colleghi interessati, i ricorsi giudiziari contro l’inps che avranno come base di riferimento uno studio legale nelle singole province.
Inoltre ci attiveremo con il Ministro del Lavoro e con la Commissione lavoro della Camera dei Deputati per ottenere una audizione e fattive risposte alle nostre richieste come già avvenuto il 12 luglio 2012.
Infine, ma non da ultimo, ci terremo in contatto con inarcassa per trovare una soluzione ai nostri problemi, dato che la linea Maginot costruita contro di noi si sta disgregando.
Altre e continue azioni saranno condivise con tutti gli iscritti per tutelare i nostri interessi.
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